Un’immersione profonda nella Trasformazione e nel programma KRI di secondo livello

Il corso di formazione per insegnanti di Kundalini Yoga di secondo livello si chiama Trasformazione. Questa è la fase in cui dobbiamo trasformarci quando veniamo dalla formazione di livello uno e iniziamo a lavorare verso il viaggio di livello tre di “maestria”. Ma cosa significa veramente trasformazione?

Il termine trasformazione dice molto di ciò che dobbiamo affrontare. Possiamo comprendere meglio questo termine chiarendo cosa NON È:

  • Uniforme: Anche se abbiamo tutti un aspetto simile, che consiste nell’indossare il bianco e il copricapo, ognuno di noi ha una propria forma. Così come i 10 guru sikh condividevano la stessa luce che brillava attraverso di loro, eppure avevano caratteristiche molto diverse. Possiamo ispirarci a molti insegnanti, ma non dobbiamo copiarli, dobbiamo diventare noi stessi.
  • Conformarsi: Non si tratta di conformarsi a una serie di regole su ciò che significa essere un insegnante. Sì, ci sono regole, come il codice di condotta, che ci guidano e proteggono sia noi che gli studenti. Ma non ci sono regole, né parametri chiaramente definiti, né una definizione marcata di cosa sia un Insegnante. Il pieno potenziale di chi possiamo diventare deve essere realizzato attraverso l’esperienza interiore, non conformandosi alle linee guida esterne.
  • Eseguire: Non si tratta di prestazioni. Non siamo yogi migliori solo perché possiamo fare due ore e mezza di Sodarshan Chakra Kriya o quante sadhanas di 1000 giorni abbiamo completato. Ciò che abbiamo fatto non determina chi siamo.
  • Riforma: Non si tratta di essere ribelli. Arrivare al Kundalini Yoga e non essere d’accordo con alcune pratiche o insegnamenti, pensando di avere la risposta per i tempi che stiamo vivendo. Non si tratta di cercare di portare una riforma in modo da poterci stare dentro. Non si tratta nemmeno di riformare completamente ciò che siamo per perseguire l’immagine dello yogi ideale, mettendo ogni aspetto di noi stessi al microscopio con l’intolleranza dei perfezionisti.
  • Informare: Non si tratta di quanto siamo informati, né di quante informazioni abbiamo accumulato nel corso degli anni. Ci mancano più informazioni o ci manca il discernimento intuitivo di ciò che conta? Non si tratta di conoscenza, ma di conoscenza di sé.

Se consultiamo il dizionario “Online Etymology Dictionary“, la parola trans significa “attraverso, al di là, attraverso, dall’altra parte di”. È interessante che questo suono trans contenga uno dei tre suoni composti che compaiono nell’alfabeto sanscrito: Ksha, tra e gnya. Questo suono particolare, il tra, è di grande importanza perché compare in parole come tantra e mantra. Spesso assume il significato di “salvare e proteggere” e possiamo estendere il significato attraverso la somiglianza con altre parole inglesi come traversee trap. Esplorando più a fondo il termine mantra, ad esempio, troviamo uomo che deriva da manas (uno degli aspetti impersonali della mente) e tra. Potremmo dire che i mantra sono un modo per intrappolare la mente, per attraversare la mente, per proteggere la mente o anche per proteggere noi stessi dalla mente.

Comprendendo questo, possiamo ora riflettere su come il modulo di Livello Due di Mente e Meditazione si occupa della trasformazione della nostra mente, del nostro rapporto con la mente e probabilmente anche della nostra pratica di meditazione.

Se la trasformazione consiste nell’andare oltre e attraverso la forma, quali forme possiede la nostra mente? Sono le nostre convinzioni, i nostri valori, i nostri giudizi predefiniti, i nostri schemi di pensiero strutturati. Si noti quindi che l’allenamento di Livello Due non è focalizzato tanto nel deformare false credenze, nel riformare i vecchi valori, nell’informare giudizi migliori e nel formare nuove strutture di pensiero. Piuttosto, si tratta di conoscere la forma attuale della nostra mente, le strutture più forti in cui opera la nostra mente. Quindi, prendendo quelle forme e ripulendole da qualsiasi tendenza karmica che potremmo avere, mireremo a utilizzare il suo pieno potenziale come ponte per attraversare il divario e connetterci all’Ignoto senza forma oltre il velo. Questo è il processo di meditazione, in cui il mantra è così particolarmente utile, non negando la mente ma utilizzandola come strumento per risvegliare la nostra Vera Identità di Pura Coscienza, al di là della forma e della struttura.

Sat Naam

Ardas Singh

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